questione di timing

ieri sera verso le 22.30, nel bel mezzo dei festeggiamenti di San Silvestro a casa di nostri amici, dopo quasi quattro mesi dall'ultimo, mi è venuto un altro attacco di fibrillazione atriale. Il terzo.
E' stata la prova del nove per me per quanto riguardava la mia reazione. Sono rimasta molto tranquilla per tutto il tempo, non rovinandomi/ci la serata. Non ho potuto fare a meno di notare l'amara ironia della sorte e il suo spietato tempismo. E' come se mi avesse mandato a dire guarda che quello che ti è stato diagnosticato in quest'anno (2011) te lo porti anche in quello successivo (2012), in caso ti fossi fatta delle illusioni. 
La routine la stessa di sempre, oltre 100 battiti p/m e altamente aritmici. Siamo rientrati a casa verso le 2.00 di notte e io, ancora in fibrillazione, esausta mi sono messa subito a letto e ho dormito tutto di un tiro fino alle 11.00 di stamattina. 
Quando mi sono svegliata nulla era cambiato, il cuore continuava a fare il matto e io ero ancora più stanca di quando sono andata a dormire. Ho preso subito il gastroprotettore, l'anticoagulante e il betabloccante insieme, sperando che quest'ultimo rallentasse un pò la corsa pazza del mio cuore. Verso le 13.00 non percependo miglioramenti e più che altro per avere conferma sul da farsi, ho chiamato l'ospedale ed ho parlato con il medico di guardia all'Unità di Cura Coronarica, dove ero stata diagnosticata la prima volta. Mi ha chiesto come mi sentissi e se i battiti fossero più di 100 p/m. Al mio sì lui ha voluto sapere che medicine prendessi. Mi ha detto di stare tranquilla e di aspettare che il betabloccante facesse il suo completo effetto. Se verso le 17.00 i battiti erano più di 85 p/m, allora avrei potuto prendere un'altra metà di bisoprololo. In caso, poi, la fibrillazione non fosse cessata entro domani mattina, allora verso le 11.00 mi sarei dovuta recare in ospedale da loro, avendo cura di rimanere digiuna, per sottopormi a defibrillazione.
Fa' ridere il fatto che mi si dica di stare tranquilla quando il mio battito cardiaco è da centometrista, ma tant'è...
Poco fa, erano più o meno le 16.00 ho avuto la netta sensazione che la fibrillazione fosse cessata. Non mi sbagliavo.
E' durata sicuramente di più delle altre volte (quasi 18 ore), ma la grossa differenza almeno per me, è che sono rimasta relativamente serena, anche perchè sapevo cosa fare e soprattutto che la mia vita non era a rischio.
Inizio d'anno con i botti per molti, per me un più intimo e "stonato" batticuore, così, tanto per gradire. Ma non mi lamento. 
Buon Anno!


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