il consenso informato

un documento da paura. Dal punto di vista dell'impatto emotivo, non posso definirlo diversamente. 
Nero su bianco vedi elencate e ti vengono scandite dal chirurgo tutte le complicazioni: 
morte, embolia polmonare, trombosi, peritonite, fistola, emorragia intestinale, infezione delle ferite, polmonite, insufficienza polmonare, e l'elenco continua per altri cinque righi con le meno peggio.
Ma la parte per me più impressionante del documento è senz'altro la volontarietà della decisione di essere operata:

(...) Sono consapevole del fatto che ci sono altri modi per perdere peso, diversi dall'operazione, e che sono senza rischi. Di mia volontà ho deciso di farmi operare, e sono anche consapevole che in qualsiasi momento posso rifiutarmi.
(...) Prima di arrivare a prendere in considerazione questa operazione, nel passato ho fatto numerosi tentativi per dimagrire, ma con risultati insufficienti e non durevoli. 

Ecco, per quanto mi confronti duramente con la volontarietà, la sua ragione di essere è ancora più forte: il fallimento di tutto quello che ho fatto fino ad oggi per dimagrire e la consapevolezza che anche in futuro la situazione rimarrebbe tale, un fallimento.
Ora ho la possibilità concreta di cambiare radicalmente lo status quo in cui sono da praticamente tutta la mia vita. Devo sfruttarla e non perdere altro tempo prezioso imprigionata in questa gabbia.
Certo che la paura c'è. E' un'emozione del tutto naturale. Quello che mi rassicura è che sono in mani qualificate e competenti, che per cominciare non guasta. Il resto lo lascio a chi lassù mi ama. 

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