le mie braccia

il mio corpo non è bello, non lo è mai stato, ma è l'unico che conosco da sempre, gli voglio bene e cosa importante, funziona. C'è una parte, però, che non mi piace proprio, non mi è mai piaciuta: le braccia.
Anche quando non ero grossa come ora, da ragazzina, per intenderci, le braccia sono sempre state possenti, grandi, sproporzionate. Ci ho sempre convissuto male e il loro aspetto ha condizionato profondamente il mio modo d'essere.
Ora è anche peggio, dopo una serie di jo-jo, ho anche pelle in eccesso tanto che somigliano ad ali ciccione di un pipistrello ciccione. Non ne posso più di dover adattare tutto alla loro dimensione, a cominciare dai vestiti fino a finire alla macchinetta per misurare la pressione arteriosa, tanto per fare degli esempi. Per i vestiti, devo comprare almeno una taglia, ma anche due, in più per far passare comodamente le braccione nelle maniche, con il risultato che sembro ancora più grossa di quello che sono. Per misurare la pressione con lo sfigmomanometro diverso dal bracciale, ogni volta è una tragedia, tanto che avverto in anticipo l'infermiere di turno, di procurarsi la prolunga. E' mortificante e quello che è ancora peggio è che la pressione, il più delle volte, non viene neanche presa correttamente.
In un angolino della mia testa c'è sempre stata l'opzione chirurgia, per eliminare una volta per tutte le ali d'aliante, ma la paura dell'intervento ha sempre oscurato il pensiero.
Ora non ne posso più. Ho fatto una serie di ricerche sulla brachioplastica, così si chiama la metodica di chirurgia plastica che consente lo stiramento della parte inferiore del braccio, dal gomito all’ascella.
Continua a spaventarmi questa operazione, ma non per l'enorme cicatrice che lascia (lunga dai 30 ai 40 cm), che per me è certamente meglio degli airbags che mi porto appresso, ma proprio per l'intervento in sè. Non sono una fan del bisturi in genere. Ma nel mio caso è l'unica soluzione, perchè quella pelle in eccesso anche se dovessi dimagrire o fare esercizi fisici mirati 24/7, rimarrebbe sempre lì.
Qui in Olanda, ci sono varie cliniche estetiche private che effettuano, fra gli altri, anche questo tipo d'intervento. Per natura, sono un pò scettica su queste strutture, quindi preferirei seguire la via maestra, riferendomi ad un ospedale. Il sistema sanitario in questo Paese è diverso dal nostro in Italia. Tutto deve passare prima attraverso il medico curante, che di caso in caso, decide se mandare o meno il paziente dallo specialista di riferimento. Se non si ha il lasciapassare del medico, non si accede al sistema specialistico/ospedaliero. In questo senso, la strada delle cliniche estetiche private è certamente la più veloce.
Ne ho cominciato a parlare apertamente con mio marito. Ora anche lui sa di che portata emotiva è il mio problema. Mi ha sempre rassicurata e soprattutto mi ha dimostrato ancora una volta che lui è con me in tutto e per tutto e mi appoggia. Sa che mi arrovello intorno a questo fatto, e mi ha semplicemente consigliato di parlarne con il nostro medico curante e sentire il suo parere. Così, approfittando di un dolore che avevo da mesi al braccio sinistro, il 3 febbraio scorso, sono andata dal dottore, mi sono fatta coraggio e gli ho esposto anche il mio problema "grandi braccia". Lui, capendo lo stress emotivo che c'era dietro il mio racconto, mi ha subito preparato una lettera di richiesta per una visita specialistica con un chirurgo plastico. Sono tornata a casa con la sua lettera in mano, felice di aver superato me stessa, ma anche più ansiosa, perchè il primo sassolino era stato lanciato.  Ora si trattava di chiamare l'ospedale e prendere un appuntamento con il chirurgo plastico.
La lettera è rimasta in bella vista sulla mia scrivania per quasi una settimana. Non osavo chiamare. Questo fino ad oggi, quando Ronald, dopo avermi chiesto se avessi fissato la visita specialistica e sentendosi dire di no, mi ha rassicurata e si è offerto di chiamare lui per me.
Il nostro ospedale di riferimento, essendo di provincia, non trattava questo tipo d'intervento, pertanto siamo stati  riferiti ad un altro più grande ad Amsterdam, lo Slotervaartziekenhuis.
Appuntamento fissato per il 23 febbraio alle 11.40 con la dottoressa van Loenen, chirurgo plastico.
Stranamente, ora mi sento tranquilla.

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